
Gustav Klimt, Danae, 1907. Dopo la versione rinascimentale del mito di Danae, non poteva mancare, quasi fosse un obbligo, quella moderna di Gustav Klimt. Nell’opera di Mabuse, Danae era proiettata al centro della scena dal circostante colonnato classico; qui, invece, tutta la dimensione del quadro coincide con il suo corpo rannicchiato e nudo. Il dipinto vive interamente di questa ragazza, ne percorre l’intimità sorvolandone il viso preso fra il sogno e la carnalità. Intorno, convergono su di lei la massa dei suoi stessi capelli, il velo decorato e infine la pioggia d’oro, tutti elementi che sembrano volerla stringere in un abbraccio. In risposta, la sua mano cerca di avvinghiare con forza quelle briciole di desiderio che paiono sfuggire dal suo sogno. Fonte immagine: Wikimedia Commons.
Tra classicismo e modernità, la donna conserva la sua innocenza: in un timido sguardo nell’opera di Mabuse,nella candida dolcezza del sonno nel dipinto di Klimt.